Le aperture dei negozi h24 ormai rischiano di danneggiare pesantemente non solo i lavoratori interessati, prevalentemente impiegati nei settori del terziario e del turismo, ma anche alcune aziende. Non è un caso che Confcommercio abbia già dichiarato la insostenibilità di questo modello per la sua base, cioè per i piccoli negozi. Le aziende fanno sempre più fatica a trovare addetti disponibili a lavorare domeniche, festivi e notturni e la competizione con gli operatori del commercio online si fa sempre più dura. E le donne sopportano i danni maggiori di questo modello.
Ci vorrebbe una presa di coscienza importante, come quella degli ambientalisti a difesa del nostro pianeta. E’ fondamentale che la responsabilità sociale si manifesti anche a supporto di battaglie di civiltà. Approfondisco questo tema alla vigilia dello sciopero per i rinnovi dei contratti collettivi del terziario commerciale e del turismo, proclamato da Filcams, Fisascat e UILTuCS in questo articolo pubblicato sul blog de “Il Fatto Quotidiano”
